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Visualizzazione dei post da giugno, 2014

la bellezza dell'insicurezza

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c’è bisogno di insicurezza e nessuno ne parla. mentre di bisogno di sicurezza si parla e si sa molto; è presente in ogni essere umano, motivazione e guida d’ogni fase di sviluppo: la madre (la famiglia) che disseta, nutre e cura, diventa subito soluzione al dolore del neonato, garanzia di sopravvivenza. e in egual misura, per lo sviluppo e la crescita, servono esperienze di vuoto, di solitudine e di mancanza. la sete, la fame, il bisogno di cure, attivano il pianto del neonato , il suo primo processo comunicativo. il mistero del segno scritto , canalizza l’indomabile energia del bambino sul libro. la solitudine smussa le asperità dell’adolescente , inserendolo nella vita sociale. l’ormai ‘stretta’ convivenza con i genitori , spinge il giovane adulto fuori di casa, alla ricerca della propria individualità, incaricandosi dell’impegno e della fatica del lavoro. la paura della morte apre la coscienza alla cura e all’amore per l’altro . spostando l’attenzione esclus

scopo

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“siamo nati per rendere manifesta  la gloria che c'è dentro di noi. non è solo in alcuni di noi,  è in tutti noi!” (dal film c oach carter )

l'esploratore scomparso

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è un bel film del   1939, regia di henry king,   che narra l’annosa avventura di henry stanley, giovane e brillante giornalista di una testata americana, che nel 1867 viene incaricato dal giornale di recarsi in africa e, partendo da zanzibar, andare alla ricerca del dr. livingston. la storia è vera, il racconto no. il film tratta di esplorazione. tutta al maschile. eppure, fin dal principio compare una certa miss (eve) kingsley giovane e bella donna dedita alle cure della casa, amorevolmente premurosa verso il padre e fidanzata con un giovane uomo di bell’aspetto e belle speranze.   il protagonista subito se ne innamora, assicurando al proprio cuore di viaggiatore, conforto e sostegno durante le prove estenuanti e un forte richiamo (il più forte?) come garanzia di ritorno dall’ignoto. saltiamo fuori dal film, che abbiamo detto si riferisce a eventi iniziati nel 1867, per fare un giro nella realtà di qualche anno prima: il 13 ottobre del 1862, in u

incanto

"per colui  che sa  guardare  e  sentire  ogni minuto  di questa vita  libera e vagabonda  è un incanto" alexandra david-néel

viaggio ed emozione: esplorazione versus conquista

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l’origine della parola ‘esplorare’ è incerta. verosimilmente deriva da: ex-plorare , scorrere, correre, andare, o ex-pluvere , piovere, fluttuare, navigare. l’atto di esplorare ha in sé lo scorrere, lento, del fiume. l’acqua attraversa il territorio, si adatta, fa proprie le sue curve. la storia insegna che l’incontro del fiume con la terra genera uno scambio fertile, con campi rigogliosi e civiltà fiorenti. così lo spirito dell’esploratore ha caratteristiche arricchenti , di benessere e prosperità. si può schematizzare secondo il principio delle proprietà emergenti “ la somma degli elementi ha proprietà che non sono presenti al livello immediatamente precedente ”: ‘ esploratore-fiume ’ + ‘ ignoto-terra ’ = ‘ civiltà-fertile ’ non il risultato della somma (fiume + terra = fango), ma qualcosa di completamente diverso, ovvero vita, civiltà e cultura . così l’esploratore, nel suo fluire, somma la propria natura a qualcosa di diverso e dall’unione na