viaggio ed emozione: esplorazione versus conquista

l’origine della parola ‘esplorare’ è incerta. verosimilmente deriva da: ex-plorare, scorrere, correre, andare, o ex-pluvere, piovere, fluttuare, navigare.

l’atto di esplorare ha in sé lo scorrere, lento, del fiume.
l’acqua attraversa il territorio, si adatta, fa proprie le sue curve.

la storia insegna che l’incontro del fiume con la terra genera uno scambio fertile, con campi rigogliosi e civiltà fiorenti.

così lo spirito dell’esploratore ha caratteristiche arricchenti, di benessere e prosperità.

si può schematizzare secondo il principio delle proprietà emergentila somma degli elementi ha proprietà che non sono presenti al livello immediatamente precedente”:

esploratore-fiume+ignoto-terra’ = ‘civiltà-fertile

non il risultato della somma (fiume + terra = fango), ma qualcosa di completamente diverso, ovvero vita, civiltà e cultura.

così l’esploratore, nel suo fluire, somma la propria natura a qualcosa di diverso e dall’unione nasce il nuovo.
lo spirito di ricerca di questo viaggiatore, è un dono. per , per gli altri, per il futuro in divenire.

lo spirito del conquistatore, invece,  ha caratteristiche sottrattive.
conquistare, etimologicamente: cum-quaerere, ovvero ‘chiedere con’.

il conquistatore rappresenta una richiesta, che è subito pretesa: origina da un vuoto, da una mancanza, da un’avidità.

perseguendo il proprio scopo, impoverisce e distrugge senza mai realizzarsi: i sensi, temporaneamente saziati dal successo, torneranno presto ad accendere nuove bramosie.

dove l’esploratore scambia, attraverso il dialogo, la disponibilità e l’amicizia, il conquistatore prende, consuma e distrugge.
essendo lui stesso rappresentazione di vuoto, bisogno, fame, ansia, non lascia altro di sé al suo passaggio che assenza di ciò che prima esisteva.

i comportamenti dei due contrapposti viaggiatori, originano da opposte basi sentimentali: l’esplorare nasce da sentimenti piacevoli di desiderio, curiosità, speranza, empatia, gioia, amore; la conquista, da sentimenti spiacevoli come il controllo, la pretesa, la diffidenza, l’invidia, il lamento.

se l’esploratore è destinato ad arricchirsi raccogliendo nel proprio bagaglio esistenziale sinceri contatti amicali, il conquistatore, compulsivamente affamato, divorerà nemici e conoscenti, tormentandosi in un’arida, incolmabile solitudine.

soddisfatti i bisogni primari, il senso di ricchezza o di povertà nella vita è dato dalla motivazione che spinge ad agire.


p.s. questo post è ispirato al libro di michel le bris, 'dizionario amoroso degli esploratori'.



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