verso la scelta

nello studio entrano persone che cercano un’alternativa ad un impiego che riempie di una strana sicurezza la propria vita.
una sicurezza amara, che toglie gioia ed entusiasmo, che sfianca senza distruggere.
ognuno dice di aver perso parte di sé tacendo le prepotenze, partecipando a politiche che non comprende, facendo lavori dei quali ad altri va il merito.
mentre esplorano il significato che questa sicurezza incarna, i vantaggi, le rinunce, affiorano altri strati esistenziali inquinati d’apatia: relazioni in cui l’amore si confonde a presenze scontate, interessi spenti o dimenticati, anestesia della curiosità e dello slancio.

assisto a mescolanze di stupore e delusione, di rabbia e dolore, innestati però da nuove sensazioni di star già cambiando qualcosa, nuove opportunità di scelta e di potere.

non tutti cambiano lavoro.

tutti cambiano il significato di ciò che fanno.

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