relazioni: osservando gli atomi
molti anni fa ero in aula, rapita dall’amore di professore per la biologia e la chimica, dalla lirica delle sue lezioni, dove le parole prendevano forma e i gesti davano movimento
a quella forma, rendendo visibile un doppio foglietto lipidico sulla
superficie dell’acqua, o un mitocondrio in attività.
con questa capacità rappresentativa, un giorno ci
parlò delle relazioni tra gli atomi e della natura energetica di questi legami:
legami ionici tra atomi che, avvicinati, subivano un’immediata forte attrazione,
unendosi, e che con una piccola quantità di energia si scioglievano, e quelli
covalenti, tra atomi che potevano rimanere vicini a lungo senza legarsi mai, ma
che, se legati, avrebbero richiesto una forte immissione di energia per essere
sciolti.
la causa di questi diversi comportamenti, imparai, era
dovuta ad una ‘danza’ tra la forza attrattiva e quella repulsiva esercitate dal
nucleo e dagli elettroni tra atomi.
quale somiglianza tra i legami chimici e quelli umani!
una forte attrazione fisica tra un uomo ed una donna
sembra proprio un fatale, immediato, prepotente legame ionico di atomi che può
sfumare facilmente, senza molta energia, senza importanti motivi.
mentre il legame covalente somiglia esattamente ad un
rapporto tra due persone che si frequentano, si osservano, si sperimentano nell'attrazione e nella repulsione e,
se alla fine si scelgono, si uniscono stabilmente, con un progetto che li terrà a lungo tempo insieme.
la comunità
scientifica vorrà sorvolare sulle mie semplificazioni, trattando io di coaching
e guardandomi bene dall’insegnare materie scientifiche.
Brava ottima metafora
RispondiEliminagrazie duble M!
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