relazioni lineari e relazioni circolari



negli ultimi due post ho rapportato le condizioni fisiche dell'equilibrio della biglia con l’energia del cambiamento di una persona in un percorso di coaching, mettendo l'accento sull’importanza della posizione ('mentale') di partenza.

se nella nostra vita avessimo a che fare solo con oggetti (le biglie) dipenderebbe tutto da noi: differente apporto d’energia produrrebbe differente e prevedibile risultato sull’oggetto sollecitato.

la prevedibilità è la caratteristica del rapporto che si stabilisce tra noi e l’oggetto, in una relazione lineare.

nel rapportarsi con un essere vivente, invece, si stabilisce una relazione circolare e la risposta alla sollecitazione è imprevedibile.

per esempio, una carezza ad un cane, può produrre feste e scodinzolamenti, oppure un ringhio, o addirittura un morso!
in un sistema complesso come l’essere umano ciò è ancora più vero e incalcolabile: un gesto, una parola, indirizzati ad una persona, cambiano lo stato di quell’essere che, a sua volta, rispondendoci, cambia il nostro.

fonte di frustrazione e infelicità è il tentativo di trovare soddisfazione in un rapporto con un essere umano, relazionandosi con questo in modo lineare.
succede quando, fortemente influenzati dai propri pregiudizi, ci si senta superiori od inferiori al proprio interlocutore. il disagio causato dalla sensazione di asimmetria spinge a cercare una soluzione: nella mente inquieta si compie una trasformazione dell'essere umano imprevedibile in un oggetto prevedibile, et voilà, la tranquillità torna a regnare.
ecco che il ripetersi di comportamenti rassicuranti e falsi producono schemi sempre più rigidi e mortificanti.

la circolarità, fonte di conoscenza e soddisfazione, necessita una mente aperta, leale e umilmente curiosa che permetta il racconto e l’ascolto, il riconoscimento e lo stupore, la condivisione e l’esplorazione, arrivando a costruire relazioni arricchenti, basate sulla fiducia ed il rispetto reciproco.

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